Acquisita apparecchiatura per operare tumori millimetrici

È recentissima l'acquisizione, da parte della Breast Unit (Unità di Senologia) dell'A.S.S.T. Bergamo Est di Seriate, di una sofisticata apparecchiatura di ultima generazione per localizzare intra-operatoriamente, con estrema precisione, e rimuovere chirurgicamente tumori mammari e anche metastasi di pochissimi millimetri, dunque in fase molto precoce. Questa apparecchiatura - già utilizzata durante un progetto sperimentale svoltosi nel 2018 dall'équipe chirurgica di Senologia dell'Ospedale “Bolognini” di Seriate, diretta dal dottor Domenico Gerbasi, durante un importante lavoro di Experience europea, unica in provincia di Bergamo, che ha coinvolto molti Centri di eccellenza di Senologia - aveva infatti ottenuto i risultati sperati.

Intervenendo con tempestività in fase iniziale della malattia tumorale mammaria, si mira in questo modo ad ottenere una guarigione completa dal tumore, evitando molto spesso cure complementari, spesso gravose sia per la paziente che per il S.S.N.
A seguire l'applicazione pratica della metodica di tipo multidisciplinare nell'Ospedale “Bolognini” di Seriate sono stati il Dr Domenico Gerbasi, che ha coordinato i collaboratori chirurghi senologi, il Dr Gianluigi Patelli, direttore del Servizio di Radiologia coordinatore dei medici radiologi, con la supervisione del Prof Giuseppe Nastasi, primario di oncologia medica. L'Experience del 2018 ha riguardato l'utilizzo della sofisticata apparecchiatura progettata nel Regno Unito che sfrutta un principio fisico di tipo elettromagnetico per la localizzazione di neoplasie mammarie piccolissime o siti metastatici extramammari.
Tutto ciò è rivolto a perfezionare l'accuratezza in sala operatoria di asportazione precoce di tumori individuati proprio “sul nascere” e spesso rilevabili come microcalcificazioni. Infatti, grazie ai programmi di screening mammografico, circa metà delle lesioni tumorali del seno non sono palpabili al momento della diagnosi e molto spesso non sono neppure eco-visibili. Ciò può logicamente rappresentare un problema, soprattutto per il chirurgo al momento della localizzazione della piccola lesione non palpabile né visibile ad occhio nudo durante l'intervento. I metodi standard fino ad oggi usati per aiutare il chirurgo nella localizzazione di lesioni simili sono stati: il posizionamento di un filo guida, che però rischiava di sposizionarsi durante il tempo che precede l'intervento e che registrava le difficoltà di programmazione degli interventi e spesso l'insoddisfazione della paziente; in alternativa era possibile utilizzare un repere debolmente radioattivo, che, anche se innocuo, richiedeva il coinvolgimento del Reparto di Medicina Nucleare con costi elevati e non sempre disponibile in tutti gli Ospedali.
La nuovissima procedura, usando un processo di tipo elettromagnetico, invece, è stata progettata e sviluppata appositamente per superare questi problemi. L'apparecchiatura è costituita da una sonda collegata ad un dispositivo dotato di un display numerico e che emette un segnale sonoro al momento della localizzazione del repere metallico che, su guida mammografica, viene posizionato esattamente nel sito del tumore dallo staff dei radiologi anche fino ad un mese prima dell'intervento. In sala operatoria, il chirurgo utilizza la speciale sonda magnetica per localizzare esattamente il repere e quindi la lesione tumorale, anche se questo misura addirittura solo 3-4 millimetri di diametro. Contestualmente, con lo stesso apparecchio, è altresì possibile localizzare già durante l'intervento, eventuali linfonodi sentinella per valutare se contengono metastasi. In questo caso lo strumento utilizza il principio della suscettibilità magnetica e genera un campo magnetico alternato che magnetizza temporaneamente le particelle di ossido di ferro presenti nel tracciante utilizzato per localizzare il linfonodo con estrema precisione. I risultati dello studio scientifico, conclusosi nel 2018 nell'Ospedale “Bolognini” di Seriate, sono stati ottimi nell'applicazione pratica in sala operatoria e inviati poi al Centro elaborazione dati che ha coordinato il progetto europeo.
Di recente, dunque, la nuovissima apparecchiatura è stata acquisita dalla Breast Unit di Seriate ed è già stata impiegata in diversi interventi per millimetrici tumori mammari, già a partire dal dicembre scorso, e i risultati sono stati fino ad ora giudicati eccellenti.
«L'accuratezza chirurgica che si ottiene con queste sofisticate apparecchiature e procedure -sottolinea il Dr Gerbasi- si traduce in risultati tangibili facilmente intuibili da chiunque dal punto di vista del controllo oncologico globale della malattia neoplastica che, come tutti sanno, garantisce risultati migliori se diagnosticata e curata il più precocemente possibile e con le metodiche più all'avanguardia in questo campo della medicina. Noi siamo orgogliosi di avere disponibile questa strumentazione molto sofisticata nelle nostre sale operatorie a Seriate».
A risultati di eccellenza la Breast Unit Bergamo Est di Seriate punta da sempre e, come i precedenti lavori scientifici, rivolge anche questo progetto all'ottimizzazione della qualità delle cure in campo senologico-oncologico negli Ospedali del territorio bergamasco di Seriate, Alzano L., Piario e Lovere, tutti gestiti dall'A.S.S.T. Bergamo Est.

 

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