Simmetrizzazione controlaterale

Dottore cos'è la simmetrizzazione controlaterale in chirurgia ricostruttiva mammaria?

Risponde il Dr Fabio Toffanetti

È spesso utile al fine di raggiungere un buon risultato ricostruttivo da un punto di vista cosmetico ed è uno degli obiettivi più difficili da realizzare.
Si tratta di ottenere la maggior similitudine possibile fra la mammella ricostruita dopo mastectomia e quella contro-laterale sana. Ogni tecnica finalizzata al rimodellamento mammario sfrutta metodiche di chirurgia estetica adattate alla chirurgia ricostruttiva.
Ogni scelta ricostruttiva, ed in particolare relativamente alla mammella contro-laterale sana, varierà a seconda della situazione morfologica della singola paziente. E’ sempre impossibile ottenere una completa simmetria.
È imprescindibile però partire dal concetto fondamentale che una mammella ricostruita con una protesi definitiva sarà particolarmente statica nel tempo e tenderà a subire poco le dinamiche legate alla gravità e alla perdita di compattezza dei tessuti (in quanto composta solamente da una protesi e dal tessuto cutaneo di rivestimento).
Di conseguenza qualsiasi tecnica di simmetrizzazione della mammella controlaterale sana avrà l’oggettivo limite di lavorare con un tessuto completamente diverso rispetto a quella ricostruita, in quanto composta principalmente da tessuto ghiandolare e quindi fortemente sensibile ai cambiamenti di peso della paziente ed al passare del tempo, con un conseguente scivolamento della mammella verso il basso (ptosi mammaria).
A seconda della situazione specifica delle mammelle si può procedere con una mastoplastica additiva (ovvero attraverso l’impianto di una protesi in silicone) per via emiperiareolare o del solco mammario ai fini di equiparare i due diversi volumi mammari. Diversamente può essere necessario eseguire un intervento di mastopessi con o senza protesi, con una cicatrice periareolare (ovvero intorno all’areola), verticale (dal margine inferiore dell’areola fino al solco mammario), o a T invertita.